Ciò che caratterizza il cristianesimo, rispetto alle altre religioni, è la Trinità e l’Incarnazione.
La Trinità: quando il cristiano usa la parola Dio, con quella parola intende il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
Ciò che caratterizza il cristianesimo, rispetto alle altre religioni, è la Trinità e l’Incarnazione.
La Trinità: quando il cristiano usa la parola Dio, con quella parola intende il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo.
L’Incarnazione: Dio nel Figlio si è fatto uomo.
Il riferimento all’incarnazione, al Dio che sì fa uomo, ci dice che la Trinità non è un concetto astratto, una formula, ma è il come Dio si è raccontato nella storia umana. Il Figlio – cioè Gesù Cristo - nella sua esistenza terrena ha parlato del Padre, di se stesso e ha donato lo Spirito Santo.
Nel film Decalogo del regista polacco Kieslowki, nel primo episodio – che è del 1988 - il bambino protagonista sta giocando al computer. Improvvisamente si ferma e chiede alla zia: “Com’è Dio”. La zia s’avvicina, lo bacia e lo abbraccia e domanda al nipote: “Come ti senti ora?”. Pavel risponde: “Bene, mi sento bene”. E la zia: “Ecco Pavel, Dio è così”.
Il senso della Trinità può essere detto così: Dio come un abbraccio.
Dio non è solitudine ma Trinità, quindi incontro, relazione, dono reciproco. Amore
Proprio perché amore, Dio ha voluto circondarsi di persone da amare: di noi, sue creature, collocate in un mondo messo interamente a nostra disposizione. In questo senso Dio è Padre: ci ha dato la vita, ha dato origine a ogni essere vivente.
E un Amore grande, anzi infinito, come quello di Dio, non solo ha dato la vita, ma desidera anche condividerla con noi, proprio come una persona che, volendo bene a un'altra, la cerca, la avvicina a sé, fino a unire la propria vita con la sua.
Dio, dunque, oltre che Dio, si è fatto uomo; oltre che Padre, è anche Figlio e Fratello.
Ed infine - dopo averci dato la vita umana, dopo averla condivisa con noi - Egli ci ha dato anche il suo respiro vitale: lo Spirito santo.
“La Trinità, dunque, - scrive il teologo Saverio Xeres – è come la sintesi di tutto l’amore con cui Dio ci è venuto incontro. Non soltanto facendo qualcosa per noi, bensì mettendo in gioco se stesso, come Padre, come Figlio, infine come Spirito santo”.
“Dio ha tanto amato il mondo da dare suo Figlio”. Quest’espressione del vangelo ci dice che amare equivale a dare. Ripensiamo alla Pasqua, al Dio che dona la vita per l’uomo fino alla fine. Il Padre, il Figlio, lo Spirito santo: quel Dio che non è solitudine e che per l’uomo ha dato tutto.
E la Trinità ci fa capire molti aspetti della nostra vita.
L’uomo è stato creato ad immagine di Dio, per questo “Non è bene che l’uomo sia solo”, perché Dio non è solitudine.
Un proverbio dice che “Chi fa da sé fa per tre”.
Direi che la Trinità non corre il rischio di gelosie che in qualche modo il proverbio sottende. Non me li vedo il Padre, il Figlio e lo Spirito santo gelosi uno dell’altro, così come non sono tre teste e tre idee: sono un cuor solo con un unico desiderio: entrare in una relazione d’amore con l’uomo per salvarlo.
La Trinità: Dio non è solitudine ma perfetta comunione.
Per questo la persona umana, immagine di Dio, si realizza nell’amore, che è dono sincero di sé.
D. Sebastiano Carlo Vallati